IL MONASTERO DI MASSA LUBRENSE (NAPOLI)
Anche questo Carmelo fu voluto dalla Ven. Madre Serafina di Dio. « Con vari lumi celesti, e con molti interni impulsi – si legge nella sua biografia scritta dal P. Nicolò Sguillante e dal P. Tomaso Pagani, fu spronato più volte il cuore della Serva dei Signore, affinchè desse principio, ed effettuasse la Fondazione di un Monastero, a somiglianza di quello di Capri, nella Città di Massa Lubrense; nulladimeno se ne differiva sempre l’esecuzione, a cagione che non permetteva il Vescovo di Capri, che la Serva di Dio ponesse il piede fuori della sua Diocesi. Ma giunse pure alla fine quel tempo stabilito dalla Divina Provvidenza, in cui felicemente potè Suor Serafina fondare il secondo suo Monastero nella mentovata Città. Poichè, essendosi, per ordine del Papa, appartato da Capri il Vescovo, che non voleva che Suor Serafina si trasferisse altrove; ed avendo Monsignor Francesco Neri, per commissione Pontificia, presa l’amministrazione della Diocesi di Capri, la prima cosa, ch’egli fece, fu mandare in scriptis alla Serva del Signore l’Ubbidienza, che si accingesse subito per trasferirsi nella Città di Massa, affinchè ivi gittasse i primi fondamenti di un nuovo Monastero (…). Dunque a dì 4 Ottobre 1673, in giorno di Sabato, il mentovato Prelato Francesco Maria Neri coll’accompagnamento di tre Sacerdoti, si portò da Massa in Capri, per prendere Suor Serafina, la quale, conducendo seco tre delle sue più esperimentate Figliuole; due delle quali voleva lasciare per qualche tempo per buona direzione del nuovo Monastero, e l’altra per riportarla per sua Compagna seco in Capri nel suo ritorno, si pose in barca con tutta la virtuosa comitiva; e perchè era il mare alquanto tempestoso, giunse in Massa ad un’ora della notte; e senza prendere veruno ristoro al lido, si portò in quella casa dove stavano racchiuse, per ordine del Vescovo medesimo, nove Zitelle tra Napoletane e Massesi, delle quali doveva essere Maestra, e guida la serva del Signore.
… Fu costretta Ella a tornare nell’anno seguente in Massa per osservare se camminassero le cose, secondo s’erano avanti stabilite; e per accendere di vantaggio i cuori di quelle spose del Sig. a maggior fervore. E il medesimo fece negli anni appresso, coll’oc-casione, che doveva la Serva di Dio partire dal Monastero di Capri per altre fondazioni in Nocera, Torre del Greco, ed altre, ed in fatti con tante visite, sante istruzioni, e buono indirizzo di questa gran Serva del Signore, quel Monastero non solo s’è stabilito nel materiale assai bene, essendosi da persone divote colla spesa di molte migliaia di scudi eretta da fondamenti così la casa assai comoda per quelle Religiose; come la magnifica Chiesa, che si vede già perfezionata; ma quel che è più, fiorisce nell’osservanza religiosa, e nell’esemplarità, e nella divozione a segno, che tutti i Vescovi, che successivamente uno ha succeduto all’altro nel governo di quella Diocesi, come Monsignor Massarenghi, Nepita, e Monsignor Rossi, tutti ne han fatto distintissima stima. E li PP. della Compagnia di Gesù e li PP. Carmelitani Scalzi, per la venerazione, in che tengono quelle virtuose Religiose, volentieri con prediche, con esercizi spirituali, e con confessarle estraordinariamente, e s’impiegono a promuovere di vantaggio il fervore in quelle spose del Signore».
Il Monastero di Massa Lubrense è passato al nostro II Ordine il 25 maggio 1942; il 24 agosto dello stesso anno con solenne cerimonia si instaurava la clausura papale e la Comunità era affidata alla guida di Consorelle provenienti dai Monasteri di Arco Mirelli (Napoli), e di Pagani. (Cfr. Bollett. dei Carm. Sc. di Napoli – anno VI, sett.-ott. 1942, n. 9-10).